Frammenti di asteroide verso la Terra: c’entra la NASA, scopriamo perché.
La Terra continua ad essere uno dei mondi più affascinanti dell’intero universo, un mondo pieno di vita e al momento l’unico conosciuto con queste caratteristiche. Nei secoli, è stata protagonista di innumerevoli episodi all’interno e all’esterno del pianeta, tra fenomeni naturali e pericoli provenienti dallo spazio profondo, soprattutto per quanto concerne meteoriti ed asteroidi. Proprio su quest’ultimo punto, gli scienziati hanno fatto in modo di progettare una missione per difenderci dall’impatto degli asteroidi, causando degli imprevisti sotto forma di detriti che presto o tardi potrebbero schiantarsi sul suolo terrestre.
Tuttavia, il 26 settembre 2022, la sonda DART della NASA è stata fatta schiantare contro un asteroide per verificarne impatto e cambiamento della traiettoria, utile per capire come fare a deviare la direzione di questi corpi che potrebbero schiantarsi sul nostro pianeta.
Frammenti di asteroide verso la Terra, che cosa sta accadendo
Come riporta ‘virgilio.it’, così facendo, però, ci rendiamo comunque vulnerabili alla possibilità che i detriti possano rilasciati possano comunque raggiungerci, ecco perché si cerca di capire quale potrebbe essere la migliore soluzione per evitare tutto questo. Resta il fatto che i detriti causati dall’impatto, possono comunque raggiungere la Terra e Marte nei prossimi decenni. Essendo particolarmente piccoli, non dovrebbero rappresentare un grosso pericolo per noi, soprattutto alla luce del fatto che entrando in contatto con l’atmosfera si brucerebbero immediatamente.
In ogni caso, un recente studio ha monitorato questo fenomeno e ha cercato di capire quali potrebbero essere le conseguenze, studi utili per capire come muoversi in futuro di fronte a questo tipo di eventualità. Prossimamente, precisamente nel 2026, la missione Hera raggiungerà l’asteroide Dimorphos per completare le analisi.
Frammenti di asteroide verso la Terra, la NASA c’entra qualcosa
Questo permetterà alla Nasa di capirne di più sulla possibilità che i corpi celesti possano colpirci, sfruttando strategie e tecnologie avanzate pronte a qualsiasi evenienza. L’agenzia spaziale americana si affiderà alla Planetary Defense Coordination Office, ossia quella sezione che si occupa della sorveglianza e del monitoraggio delle minacce spaziali, che aveva già individuato i due asteroidi – poi intercettati – proprio quest’anno.