Continuano i casi di West Nile Virus anche in Italia: un altro uomo sembra essere morto a seguito della puntura di una zanzara
Diventa ormai sempre più preoccupante oltre che seria la diffusione e la velocità per quanto riguarda la West Nile Virus. Si tratta, per chi non lo sapesse, della cosiddetta febbre del Nilo occidentale. Questa in realtà è in circolazione da qualche anno, per la precisione a partire circa dal 2022 anche nel nostro Paese.
Ma è solo adesso che la sua diffusione e velocità di circolazione sembra aver subito un’impennata a dir poco allarmante. A tal punto da cominciare a destare sempre più preoccupazioni e soprattutto stati di allerta in tutti noi. Cerchiamo di scoprirne di più e approfondire quello che sta succedendo.
A essere adesso, e in particolar modo, nell’occhio del ciclone pare essere proprio l’Italia. Negli ultimi mesi, infatti, nel nostro Paese i casi di febbre del Nilo occidentale a seguito di una puntura di zanzare hanno cominciato ad aumentare sempre di più. Ma quello che lascia ancora di più senza parole non è tanto la diffusione di questo nuovo virus, quanto più i decessi che stanno ora cominciano ad aumentare sempre di più.
Proprio per quanto riguarda questa febbre del Nilo occidentale, infatti, i decessi sembrerebbero ora essere saliti addirittura a cinque nella regione dell’Emilia Romagna. L’ultimo, in particolare, è un 67enne che si trovava in provincia di Modena e diventa il secondo, in provincia, proprio per colpa di questo agente patogeno. In generale e per quanto riguarda, invece, tutta l’Italia i decessi sono ben nove: tutti si sono svolti nel corso di questi ultimi mesi.
Due decessi, ad esempio hanno avuto luogo nel corso del 23 agosto: due donne di 80 e 83 anni con patologie pregresse, così come l’uomo morto in questi giorni a Modena. Solo venti giorni prima, però, era morto a Ravenna un uomo di 78 anni mentre l’inizio del mese aveva visto il decesso di un 89enne sempre a Modena. Sebbene dunque tra le aree colpite ci siano anche il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, l’Emilia Romagna sembra senza dubbio essere la più colpita in Italia.
Ma cerchiamo di capire quello di cui siamo a conoscenza per quanto riguarda la febbre del Nilo occidentale così da poter, quanto più possibile, tutelarci e fermare magari questa diffusione. L’influenza in questione in realtà è di origine animale ma sembra aver appreso la capacità di diffondersi da animali a persone (come ad esempio dai cavalli) attraverso le punture di zanzara.
Le conseguenze di questa puntura possono essere varie, anche a seconda della capacità di reazione dell’organismo di ognuno di noi: e possono andare da un semplice arrossamento fino a un’infezione vera e propria. Proprio per questo motivo, il consiglio dei sanitari al momento per arrestare questa diffusione è di effettuare in caso di pioggia abbondante i trattamenti larvicidi nei tombini.
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