E’ in arrivo un’incredibile e sorprendente nuova stangata per tutti gli italiani: cosa sta succedendo nei supermercati, alcuni dettagli
Da ormai due anni, come tutti noi abbiamo potuto constatare a nostre spese, l’inflazione sembra quasi non darci mai tregua e soprattutto ha cominciato a oscillare tra alti e bassi senza mai darci la possibilità di capirne l’andamento.
Lasciando tutti noi sorpresi, in particolare, nel mese di agosto sono stati registrati dei costi più elevati per quanto riguarda il settore alimentare: ma di quanto stiamo parlando?
Nuova stangata sulla spesa, cosa succede
Ebbene sì, il mese di agosto in realtà si è rivelato essere piuttosto critico per quanto riguarda proprio i costi di ciò che ci circonda. Al primo posto, senza dubbio, tra i settori che ancora una volta sono andati inavvertitamente incontro a un’inflazione non possiamo fare a meno di citare proprio quello dell’alimentazione. Nel corso del mese di agosto, infatti, sono stati registrati degli aumenti tutto sommato considerevoli per quanto riguarda sia i cibi che le bevande analcoliche: i loro prezzi, infatti, dopo un iniziale situazione di stasi hanno cominciato nuovamente a salire.
Potremmo dire, in linea generale, che l’inflazione per quanto riguarda il settore alimentare ha subito un aumento di circa 1,1 punti percentuali. Così facendo, si può stimare che ad esempio una famiglia con due figli ha speso 221 euro in più annualmente mentre una famiglia con un figlio 203 in più. In realtà, sebbene potrebbe sembrare un paradosso, questo aumento lascia quasi ben sperare visto che in realtà le aspettative erano di un aumento in percentile di 1,2 punti. Ma cos’è che sembra aver rallentato, seppur di poco, questa inflazione?
Variazioni sugli aumenti e dati
Insomma, seppur minima, la differenza tra l’aumento atteso e quello a cui invece siamo realmente andati incontro lascia pensare e soprattutto porta tutti noi a chiederci cosa realmente si nasconde dietro questa variazione. Per quanto riguarda il rallentamento, dunque, sono ben tre i fattori che hanno rappresentato un qualcosa di incisivo e preponderante. Ovvero i beni energetici non regolamentati, che sono passati da un -6 per cento, a un -8,6 per cento. Ma anche i beni durevoli, passati da un -1,2 per cento a un -1,8 per cento. E, per finire, i servizi relativa all’abitazione, passati da un 2,7 a un 2,5 per cento.
Per quanto riguarda, invece, ciò che ha inciso sull’aumento a cui comunque siamo andati incontro e che abbiamo dovuto affrontare, sono tre i fattori di incidenza. Ovvero i beni energetici regolamentati, passati da 11,7 per cento a 14 per cento, con un bel distacco. I servizi relativi ai trasporti, saliti da un 2,2 a un 2,9 per cento, i beni alimentari lavorati, che sono ora saliti a 1,8 per cento. In poche parole, così facendo, il carrello della spesa è arrivato a un 0.9 per cento (dopo un 0,7 nel mese di luglio) con un’inflazione dell’1,9 per cento.